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Terzo dei grandi tragici attici (dopo Eschilo e Sofocle), Euripide fu uomo dal carattere scontroso e amante della solitudine. Degli 88 drammi composti durante la sua carriera, ce ne sono arrivati completi solo 18, oltre a numerosi frammenti. Pur differenziandosi poco dai suoi due grandi predecessori, in quanto la tematica, così come la struttura e la drammaturgia erano ormai già codificati nelle forme dell'espressione poetica e teatrale, il teatro di Euripide fu un teatro "di rottura", con l'introduzione del prologo, con l'intervento del deus ex machina, e infine attraverso una modificazione del rapporto tradizionale attore-coro.